Sveglia ore 7. Ci appostiamo alle 7.50 davanti al forno attendendo che apra alle 8 per procurarci la colazione da mangiare in piedi alla stazione dei pullman.
È prevista infatti la gitarella a Finisterre, km 0bis del cammino di Santiago. Noi però siamo pigri e ci risparmiamo i 3 giorni di cammino andando in autobus.
Dopo due ore di curve con guida spericolata dell'autista giungiamo nauseati a destinazione e percorriamo sotto il sole cocente gli ultimi 2,2 km fino al faro (con consueta tappa al supermercato).
Al faro veniamo deliziati, durante il pranzo, dai gioiosi canti di un gruppo di neocatecumenali romani, dei cui testi annotiamo un breve estratto:
"Portami in cielo, portami in cielo, oh Signore!
Perchè il morire, perchè il morire è certamente migliore!
È certamente migliore stare con te, stare con te!"
Abbiamo temuto che si sarebbero buttati in massa tipo lemmings dalla scogliera.
Invece hanno cantato ancora a lungo.
Per compensare la loro tristezza abbiamo letto il Vangelo della Resurrezione circondati dal magnifico panorama oceanico.
Terminato il pranzo e fatta qualche fotografia siamo rientrati al paese di Finisterre facendo tappa in una incantevole caletta per fare un corroborante bagno nelle fredde acque oceaniche.
Rientrati in pullman a Santiago abbiamo preparato gli zaini.
Siamo poi andati a cena con Emmanuele (fratello di Irene, una nostra compaesana prunarese), incontrato lungo il cammino che lui ha percorso dall'inizio.
Santiago ha festeggiato la fine del nostro Cammino con un quarto d'ora di maestosi fuochi d'artificio di fronte alla Cattedrale (si è chiusa la settimana di festeggiamenti per il Santo).
Il nostro blog si ferma qui, vi ringraziamo di averci seguito con così tanta partecipazione. Ultreya!